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Pixels, privacy e politica

Il progresso tecnologico ha consentito un’analisi sempre più precisa da una prospettiva orbitale tramite i satelliti. La diffusione di un’avanzata tecnologia di telerilevamento consente di acquisire immagini ad alta risoluzione che si possono tradurre in una forma nuova di controllo, di sicurezza e di potere geopolitico.



Per comprendere quanto siano state affinate le tecnologie e come ciò abbia conseguenze a livello sociale ed economico, bisogna prima comprendere cosa s’intende per “risoluzione” nel campo dei satelliti. Per rendere semplice il concetto basta immaginare che se un satellite di sorveglianza è in grado di produrre immagini con risoluzione di 1 metro, può distinguere oggetti di dimensioni pari o superiori a quel valore nel momento in cui gli oggetti sono ben rimossi da altri. Se pensiamo al punto di partenza dell’uso dei satelliti, vedere che attualmente i satelliti arrivino ad ottenere immagini con una risoluzione pari a 15 cm HD ci lascia stupiti.


Siamo arrivati ad un punto in cui l’intero mondo può osservare cosa avviene in un punto. E ciò solleva non poche questioni. Aspetti preoccupanti riguardano l’utilizzo militare di queste immagini così precise, le quali potrebbero in questo favorire i conflitti consentendo una perfetta strategia di attacco. L’era attuale definibile di “trasparenza” globale può essere al tempo stesso caratterizzata, proprio per le ampie possibilità di sorveglianza, da una forte stabilità internazionale. Gli Stati osservando cosa stanno facendo gli altri possono essere meno inclini ad aumentare le tensioni. Queste immagini possono essere utili anche per l’analisi di conflitti e la loro risoluzione, così come per la tutela dei diritti umani.




Utilizzo delle immagini satellitari per i diritti umani e per la politica

Le immagini satellitari sono una vera e propria fonte di informazioni e conoscenza, con un potenziale talmente alto da avere un particolare peso a livello politico e sociale.

Le immagini satellitari sono usate anche per monitorare e comprendere i bisogni della società e le giuste scelte politiche da prendere in merito ad essi. Attraverso i satelliti si possono infatti individuare crisi ambientali, ma anche calcolare i danni prodotti da alluvioni, siccità e incendi, e in base ai dati raccolti prendere decisioni in merito.



Un esempio del peso politico delle immagini satellitari nei conflitti e nelle relazioni internazionali è dato dall’episodio del 2014 che ha coinvolto Russia e Ucraina. Il Ministero della Difesa russo aveva fornito immagini satellitari alterate riguardo l'abbattimento del volo 17 della Malaysian Airlines in modo da esonerare la Russia da ogni colpa e inchiodare l’Ucraina. Altro episodio viene fornito dalla denuncia dell’esistenza di campi di lavoro forzato nella Corea del Nord da parte del report “The Hidden Gulag”.

L’uso delle immagini satellitari e aeree, soprattutto da quando ad esse l’accesso libero è garantito da Google Earth e Google Maps, non hanno solo stuzzicato controversie politiche. Grazie alla loro diffusione, in qualche modo, è stato sottolineato come con i satelliti sia avvenuta una democratizzazione dei cieli, oltre alla costruzione di una rete che rende interconnesse le regioni del globo. In questo modo le persone creano una sorta di legame orizzontale transnazionale tra di loro. E ciò le rende interessate a quello che avviene nelle diverse zone del mondo, anche se nell’emisfero opposto.



Le immagini satellitari influenzano anche l’attivismo e le lotte per i diritti umani. Aree inaccessibili per attivisti, ricercatori e giornalisti possono essere osservate senza problemi, in modo da poter mantenere la sicurezza e porre fine agli abusi dei diritti umani. Le situazioni critiche possono essere denunciate e diventare oggetto di interesse pubblico, in mood da creare una pressione sui governi affinché agiscano di conseguenza. Oltre ciò, l’UN Operational Satellite Application Programme (UNOSTAT) ha concesso alle agenzie e agli stati membri delle Nazioni Unite l’accesso alle immagini satellitari e alle analisi riguardo aiuti umanitari e sicurezza. In questo modo si possono attuare interventi o stabilire sanzioni se necessario.

Dal 2004 infatti Amnesty International sottolinea l’utilità delle immagini satellitari per monitorare la sicurezza e tutelare i diritti umani, individuando con precisione e tempestivamente gli abusi.

Al di là di tutte le funzionalità delle immagini satellitari, non bisogna dimenticare che esse non sono infallibili. Possono anzi essere modificate sulla base di interessi degli Stati o di privati. Per questo motivo devono sempre essere sostenute da altre prove. Bisogna anche tenere presente, tuttavia, nel momento in cui un satellite registra una qualche forma di abuso umanitario, confermato poi da altre evidenze, e ciò viene reso pubblico, il risultato può anche essere un peggioramento delle condizioni delle vittime. Proprio per questo le immagini satellitari sono un ottimo strumento politico e di tutela dei diritti, ma producono al tempo stesso nuove complessità nei processi politici, rendendo talvolta il gioco un equilibrismo pericoloso.


Nuove complessità politiche e sociali

Tra le questioni che si sollevano a livello politico sull’utilizzo delle immagini satellitari vi è non solo la crisi della sovranità statale per i confini nazionali che sfumano sempre di più e per le limitazioni alla sua autorità e legittimità a causa di enti sovranazionali. Nella tecnologia satellitare scema il monopolio dello stato. Gli Stati, tuttavia, mantengono un margine di sovranità e autonomia sull’accesso e sull’uso di tali tecnologie in nome della sicurezza nazionale. Possono in effetti limitare l’accesso alla navigazione libera su internet e sui social media, così come possono appunto limitare l’accesso die propri cittadini a determinate immagini di Google Earth, arrivando in certi casi a colludere con l’azienda per rendere pixellate immagini di aree strategiche in nome della sicurezza nazionale.

Quanto detto ha senso nella misura in cui l’accesso dei cittadini libero alle immagini satellitari genera una serie di non trascurabili problematiche. L’accesso alla tecnologia dello spazio crea una nuova massa di cittadini globali che possono monitorare popoli e governi, e ad essi gli Stati devono rispondere. Ma un accesso così libero può far finire le informazioni nelle mani sbagliate. Ad esempio, nel 2006 il Pentagono riportò che Google Earth era stato usato per pianificare attacchi terroristici.



Nonostante alcune limitazioni prima menzionate, le immagini satellitari restano potenti in quanto possono persuadere il pubblico a conferire alla tecnologia stessa e allo stato, o altra autorità che la utilizza, grande importanza e utilità in diversi ambiti. Ed è in questo modo che effettivamente le immagini satellitari acquistano potere e legittimità. L’osservazione delle immagini e le analisi di esse restano sempre un fatto politico e sociale. La loro visualizzazione e il significato che gli viene attribuito è frutto di idee, norme e soprattutto interessi che controllano il processo decisionale fin da principio.

L’importanza della possibilità di raccogliere immagini della Terra tramite rilevamento satellitare ha comunque un forte potenziale. Proprio per questo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal 1974 ha adottato diverse risoluzioni per regolare l’utilizzo dei satelliti e delle immagini da essi raccolti.

Tali tecnologie, al di là di tutto, restano tanto potenti da necessitare di numerose regolamentazioni circa anche l’occupazione dello spazio in orbita, i territori che sorvolano, i servizi che possono rendere disponili così come le informazioni che possono diffondere.



Fonti

- van Wyk, J., (2019), Pixels, Politics and Peace, Journal of African Foreign Affairs, https://www.jstor.org/stable/26798960 , p. 31-50, 19 novembre 2021

- Bovet, C., Kellezi, P., (2008), Satellite industry and the digital age, Global Media and Communication, online, https://journals.sagepub.com/doi/pdf/10.1177/1742766508096081 , p. 261-275, 19 novembre 2021


Tutte le immagini usate sono copyright free.


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